Esperienza che sul momento mi ha lasciata indifferente, ma in realtà non del tutto, visto che mi sono ritrovata il giorno seguente a scrivere il riassunto dei miei trascorsi scolastici.
Credevo di aver espresso in modo ironico e brillante il concetto fondamentale di:
“Tenere fuori gli estranei, nella fattispecie quelli classificabili come semplici dirimpettai estivi, dalle decisioni strettamente familiari, se non addirittura personali”
Ma invece mi è stato suggerito che appariva come una sorta di giustificazione agli eventi passati.
Considerando che non era mia intenzione giustificarmi e che non mi piace affatto essere fraintesa e mal interpretata, ho rimosso il post ad alto contenuto scolastico dopo pochi minuti dalla sua nascita.
Essere fraintesi non è mai piacevole.
Mi ricordo di quella volta che entrai in un negozio d’abbigliamento, con la dovuta cortesia chiesi un cardigan nero e la commessa tornò porgendomi un pullover rosso.
Ora tralasciamo la bruttezza del povero maglioncino e tralasciamo anche il fatto che un cardigan è aperto sul davanti e invece un pullover è chiuso, e soffermiamoci solo sul colore.
Rosso.
Non che non mi piaccia il rosso, anzi... mi piacciono le fragole, ho una borsa rossa, un giubbino rosso, i lacci delle scarpe rossi, il mio tappeto è rosso, ho avuto anche i capelli rossi, insomma il problema non è con il ridente colore ma con la stucchevole commessa.
Se mi avesse portato un indumento di lana blu, o marrone, o grigio scuro, avrei pensato che poteva essere umano confondersi. Certo, se lo scopo del tuo lavoro è quello di soddisfare il cliente a tal punto da spingerlo a tornare da te senza una reale necessità, ma solo per scrutare attentamente la nuova collezione primavera-estate, allora in quel caso magari è meglio se un minimo i colori li distingui.
Analizziamo, a distanza di tempo dall’accaduto, le molteplici motivazioni del suo gesto apparentemente dettato dall’idiozia:
A: aveva il ciclo
B: il suo apparecchio acustico era scarico
C: era un chiaro messaggio politico
D: aveva cose più importanti per la testa
E: il gesto era in realtà un timido invito a dare una botta di colore alla mia vita
F: aveva capito male
Considerando che all’ipotesi A si può tranquillamente obiettare che, tra i possibili effetti collaterali, provocati dal suddetto, non troviamo nè il daltonismo nè la semisordità.
Giudicando l’ipotesi B un caso umano strappalacrime, e l’ipotesi C veramente ma veramente improbabile. Ritenendo che se fosse vera l’ipotesi D la nostra amica avrebbe dovuto essere esonerata dal quel giorno di duro lavoro poichè ci sono persone che sotto stress hanno rischiato di trapiantare una tonsilla al posto della milza e viceversa.
Decidendo di rispondere all’ipotesi E con un semplice: chi si fa i cazzi suoi campa cent’anni, ci resta come unica e inconfutabile motivazione corretta l’ipotesi F: aveva capito male.
Gli esseri umani possono a questo punto essere divisi in 3 grandi categorie:
Quella che dichiara di non aver capito niente
Quella che se ne sbatte
Quella che a volte sta nella prima a volte nella seconda
Detta questa verità, che non porta però ad alcuna conclusione, mi limito ad affermare, calpestando la mia autostima, che forse alla commessa gli stavo antipatica.

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